I paesaggi della Maremma e del resto della Toscana raffigurati nelle più celebri opere dei pittori Macchiaioli e di altri grandi maestri del Novecento. Il Polo culturale Le Clarisse, a Grosseto, ospita fino a domenica 4 settembre la mostra “Paesaggi di Toscana – Da Fattori al Novecento” a cura di Emanuele Barletti, da un’idea di Carlo Sisi, con i capolavori della collezione d’arte della Fondazione CR Firenze dedicati al paesaggio.
Apertura al pubblico: il mercoledì con orario 11-14; il giovedì, il venerdì e il sabato con orario 11-14 e 17-20, la domenica con orario 17-20 – giovedì sera apertura straordinaria dei musei dalle 21 alle 23
Ingresso: 3 euro; 5 euro con l’ingresso al Museo Luzzetti; per informazioni e prenotazioni: 0564 488066; collezioneluzzetti@gmail.com.
Guarda il video della mostra:
L’esposizione al Polo culturale Le Clarisse è suddivisa in tre sale: la prima è dedicata alla “terra amara” (per le paludi e la malaria) di Maremma e ai pittori Macchiaioli, con dipinti di Giovanni Fattori, Adolfo Tommasi, Luigi e Francesco Gioli. Nella seconda sala sono esposti paesaggi toscani più dolci e struggenti rispetto alla “Maremma amara” dei Macchiaioli, riferibili a due modalità espressive che ebbero larga diffusione nel primo Novecento: quelle ancorate al “vero” della tradizione naturalista postmacchiaiola – come nel caso dei dipinti “lucchesi” di Adolfo Tommasi o del Cacciatore di Raffaello Sorbi – e quelle maggiormente legate alle suggestioni della pittura diffusa in ambito europeo, come le atmosfere brumose del Paesaggio di Niccolò Cannicci, le allusioni al simbolismo di Giorgio Kienerk o dalle le forti e vivaci di Ulvi Liegi. Scorci di paesaggio che evitano la retorica del selvaggio, del maestoso e del sublime per rivelare l’urgenza di abbandonarsi all’intimità e alla serenità del marginale e del quotidiano. La terza sala è dedicata a personalità artistiche più calate nella prospettiva novecentesca: La Veduta di Firenze di Llewelyn Lloyd, le due strade di Versilia di Galileo Chini, la Veduta di San Gimignano di Colacicchi. Esempio di un rinnovato richiamo alla grande tradizione classica è invece il trompe l’oeil di Pietro Annigoni, considerato uno dei più grandi artisti figurativi del Novecento italiano. Allievo di Annigoni fu Luciano Guarnieri, che nella stessa sala espone un’opera dalla straordinaria sensibilità pittorica. In esposizione anche il dipinto “Eroi di Maremma” di Paride Pascucci, dipinto dal pittore mancianese nel 1895, a 29 anni, ed entrato a far parte della collezione d’arte della Fondazione CR Firenze nel 1987. È il simbolo della “Maremma amara” che uccide con la malaria.
La mostra “Paesaggi di Toscana: da Fattori al Novecento” è promossa dalla Fondazione CR Firenze con la Fondazione Grosseto Cultura – tramite il Polo culturale Le Clarisse, museo a rilevanza regionale – e i Musei di Maremma.