Uno spazio aperto dove poter parlare di cultura, riflettere e progettare insieme.
Grosseto, 31/10/2015
La nostra Città Visibile

Il finissage della mostra UTOPLIS. Utopie, sogni, e desideri per la Maremma di domani, allestita al Cassero in occasione della Città Visibile, è stato un momento di riflessione e dibattito sulla manifestazione appena conclusa e sulle aspettative per l’edizione 2016, per cominciare a progettare insieme un evento che è ormai patrimonio collettivo.
Hanno partecipato gli organizzatori, rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, artisti, creativi, il pubblico che ha seguito ogni tappa della Città Visibile e si è complimentato per il grande lavoro svolto.
Lavoro, condivisione, attenzione alla città: gli spunti sono stati tanti, contributi interessanti che cerchiamo di riassumere, nella speranza che possa essere il primo mattone di una solida struttura che tra un anno, ancora una volta, vedrà la luce. Vi invitiamo a commentare, a inviarci le vostre considerazioni e suggerimenti all’indirizzo promozione@fondazionegrossetocultura.it oppure cedav@gol.grosseti.it. Cercaci anche sui social, Facebook e Twitter
PROMOTORE / FRUITORE Tra i meriti della Città Visibile c’è quello di lanciare stimoli, che il pubblico può liberamente scegliere di cogliere o meno. Le città sono organismi complessi e proporre molte attività diverse porta a soddisfare le esigenze e gli interessi di più persone. L’aggregazione, il lavoro di gruppo e collaborativo fra singoli o associazioni porta al risultato, ma se questa volontà non si concretizza, in mostra sarà visibile lo scollamento tra fatti e intenzioni. Come successo in questi anni, l’Amministrazione Comunale deve ascoltare e dare il suo sostegno. Grosseto ha molto ma non sempre chi vive quotidianamente il territorio se ne accorge: La Città Visibile con tutti i suoi appuntamenti e l’evento clou della Notte Visibile della Cultura riuscita a far emergere e a mettere sotto gli occhi dei cittadini una Grosseto inaspettata, invisibile, ma molto viva. L’arte è un linguaggio alternativo e la creatività artistica serve a fare emergere punti invisibili.
METODOLOGIA DI LAVORO La manifestazione nasce come modello di autorappresentazione creativa di un territorio ma ciò non esclude di poter andare in un’altra direzione. Ampliando l’offerta, si possono attrarre persone (pubblico e artisti) da più luoghi. Potrebbero essere organizzate residenze d’artista per fare lasciare opere da mettere poi in mostra. Una volta deciso il tema (frutto anch’esso del dialogo), potrebbero essere organizzati workshop propedeutici. Sarà la stessa persona che tiene il corso a coinvolgere direttamente alcuni dei partecipanti. Esperienze di co-working, infine, potrebbero essere attivate per questa occasione.
PAROLE D’ORDINE: CONDIVISIONE e PARTECIPAZIONE Una delle cose più apprezzate della manifestazione è stata il creare partecipazione, condivisione di idee e spazi, riuscire a coinvolgere la cittadinanza, gli artisti locali e non. Tutto questo è molto importante per la crescita culturale del nostro territorio. Senza dare troppe responsabilità a una manifestazione, La Città visibile deve rendere tutti protagonisti. La mostra al Cassero porta una grande partecipazione ma spesso si registra un eccesso di individualità. Unire professionalità può invece portare buoni risultati: quest’anno si potrebbe dare per la prima volta spazio al design. La partecipazione è importante quando c’è una cultura adeguata che deve partire dai bambini. La nostra città non può essere paragonata ad una metropoli ma ha opportunità di crescita.
PROSPETTIVE PER IL 2016 È pensiero comune che è necessario continuare a investire per far crescere la manifestazione e renderla un appuntamento sempre più atteso e di richiamo. Non è strettamente necessario individuare un argomento comune. Si può creare un caos espressivo, non un indirizzo con tappe obbligate. Se invece c’è l’intenzione di definire un tema, va fatto quanto prima. L’edizione 2015 ha suscitato interesse, entusiasmo e una bella partecipazione. Si potrebbe lanciare una sfida per invitare a essere fantasiosi, oppure formulare un tema che permetta anche alle persone che non abitano in Maremma di esprimersi in questa grande festa. Altri temi proposti sono stati: la bruttezza nel contemporaneo (contraltare del tema della bellezza dell’edizione 2014), gli etruschi, l’acqua e l’alluvione, cambiamento (cosa significa cambiare, come siamo cambiati ecc.), punti di vista, le prospettive, i diversi sguardi sulla città.
La Città Visibile 2015 è una manifestazione curata dal Cedav della Fondazione Grosseto Cultura, con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e con la collaborazione dei comuni di Grosseto, Follonica e Magliano in Toscana.
Grosseto, 31/07/2015
2015 nel segno di Monicelli. Amici miei, ci vediamo l’anno prossimo!
A marzo 2015, e prima ancora con le lezioni di critica cinematografica, Fondazione Grosseto Cultura ha iniziato un lungo percorso nel segno del cinema e di Mario Monicelli, grande autore e intellettuale del Novecento italiano. Un cammino, il nostro, che non poteva avere miglior conclusione della serata che si è svolta al Cassero Senese con Emma Bonino, premiata per il Libero Pensiero.
Abbiamo cercato di realizzare per il terzo anno un progetto culturale. Undici eventi in sei mesi, diversi tra di loro: dall’omaggio alla commedia al Premio Libero Pensiero, dalla Street art che rappresenta le nuove dinamiche artistiche delle città ai nuovi linguaggi creativi del web. Chi naviga in rete ha potuto esprimere il suo parere riguardo ai film di Monicelli per vedere proiettato il preferito nella serata di apertura di DiVino Commedia, il festival che dà voce ai giovani autori della commedia italiana. Insomma un percorso estremamente complesso, anche difficile, attraverso il quale ci siamo misurati su un livello di progettazione culturale importante e in parte inedito per questa nostra città.
Quando abbiamo iniziato il 7 marzo avevamo la certezza del valore del progetto e della nostra volontà di realizzarlo ma non certo dell’impatto che ha poi generato nella città: dal tutto esaurito nella prima sera al Teatro Moderno con Carlo Verdone, ai giovanissimi che sono venuti a conoscere i protagonisti delle webseries, all’entusiasmo infaticabile del writer Zed1. Abbiamo contato, in totale, più di 2000 presenze. Ci siamo ‘impossessati’ di molteplici luoghi, pubblici e privati, ed ognuno, con le sue caratteristiche si è fatto contenitore e contenuto del nostro operato. Ci sono stati sicuramente limiti, ma penso che, alla fine, possiamo essere orgogliosi di far parte di quell’Italia che in questi mesi ha organizzato momenti per ricordare Monicelli.
L’esperienza di questi tre anni ci consente oggi di immaginare l’organizzazione della 4a edizione del Premio Mario Monicelli – Festival DiVino Commedia – Libero pensiero: confermeremo i tratti costitutivi del progetto e organizzeremo a novembre un incontro con gli appassionati di cinema per recepire idee e proposte e per strutturare meglio il nostro lavoro.
Ringraziamo gli autori, gli ospiti, le produzioni dei film. Chiara Rapaccini, Mario Sesti, Jacopo Mosca, Carlo Verdone, Pino Calabrese, Paola Minaccioni, Caterina Taricano, Stefano della Casa, Tommaso Sesti, Francesco Palma, Vera Viselli, Mario Palma, Gabriele Niola, I Licaoni, Edoardo Ferrario, Luigi di Capua, Zed1, Lorenzo Bianciardi, Giovanni Pellicci, Norberto Vezzoli, Duccio Chiarini, Alessio Brizzi, Emma Bonino, Sabina Ambrogi, Sabrina Impacciatore.
Ringraziamo infine gli sponsor e le Istituzioni: Regione Toscana, Provincia e Comune di Grosseto